Carissimi, l’Unità Pastorale (UP)compie un anno e desideriamo augurarle buon compleanno e, insieme, buon cammino. E, mentre spegniamo la prima candelina, rendiamo grazie al Signore per il dono che ci ha fatto di appartenere all’UP dedicata a Suor Dinarosa, martire della carità. L’UP è un dono del Signoreprima che una nostra iniziativa e se continuiamo a fare della nostra vita un dono per gli altri, sull’esempio di Gesù, quest’opera sarà capace di fare di tutti noi una vera famiglia, la famiglia di Dio; una Chiesa coerente e credibile.
Ricevere un dono è gioia, ma è anche un impegno! Perché dono e responsabilità? Facciamo un esempio. Chi di voi non si rallegra di ricevere regali per una ricorrenza importante? Arriva un parente o un amico a casa vostra, suona, entra e offre una splendida pianta fiorita. Dopo i ringraziamenti, chiudiamo la porta e dimentichiamo il fiore sul termosifone! Non tarda a seccare e a morire!
Ogni dono fa l’uomo responsabile del dono ricevuto. Gesù ne parla anche nel Vangelo: “Un uomo diede cinque talenti al primo servo, a un altro due, a un altro uno, a ciascuno secondo la sua capacità, e partì. Colui che aveva ricevuto cinque talenti, andò subito a impiegarli e ne guadagnò altri cinque. Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due…”.
II nostro talento è l’UP,che siamo stati chiamati ad accogliere, a coltivare e far fruttare secondo le nostre capacità. A. De Saint-Exupery, nel Piccolo Principe scriveva: “È il tempo che hai perduto per la tua rosa che ha reso la tua rosa così importante”.
È grazie al tempo che dedichiamo all’UP prendendocene cura con la preghiera, con la disponibilità di mente e di cuore, con il servizio disinteressato, fedele e generoso che manifestiamo quanto essa sia realmente importante per noi. E’ un dono che richiede grande responsabilità!
Ai tanti di voi che già hanno accolto questo nuovo modo di programmare e attuare insieme la pastorale un grazie sincero; state dando un abito di collaborazione e di corresponsabilità al lavoro iniziato. Nel contempo, rinnoviamo l’invito a tutti a fare ancora uno sforzo per maturare con pazienza la convinzione che la strada intrapresa è l’unica percorribile e che la direzione è quella giusta. Non perché l’abbiamo decisa noi, ma perché scelta da tutta la Chiesa bresciana in un Sinodo Diocesano, sotto la guida dello Spirito Santo.
In caso contrario il cammino potrà essere fatto ugualmente, ma non bene. Non bene perché se qualcuno non è convinto di quello che si fa potrà anche farlo ma lo farà con fatica, un po’ controvoglia e il risultato non potrà che essere scarso.
I sacerdoti dell’Unità Pastorale
Scarica l’opuscolo completo cliccando QUI